Marmo, Travertino, Granito e Quarzite: specificità e differenze
Le pietre naturali sono state da sempre utilizzate per costruire, ma soprattutto per abbellire, diversi tipi di ambienti, da quelli privati come la propria casa a quelli pubblici come erano i templi. Con il trascorrere del tempo, l’uomo ha imparato a capire le specificità di ciascun materiale e a scegliere quello più indicato a seconda della funzione richiesta.
In questo articolo ti condurremo alla scoperta delle pietre naturali più utilizzate nelle costruzioni, nelle finiture e nell’arredamento: il marmo, il travertino, il granito e la quarzite.
Il marmo è una roccia di origine metamorfica, dalla grana molto fine e composta in prevalenza da carbonato di calcio. La varietà cromatica e di strutture dei marmi disponibili in natura, insieme alla loro adattabilità ai diversi tipi di finiture, ne fanno il materiale più utilizzato e prestigioso, riconosciuto e apprezzato in tutto il mondo.
Sebbene gran parte dei marmi non siano consigliati per pavimenti e rivestimenti esterni in quanto possono essere danneggiati dal gelo (non sono dunque antigelivi, per utilizzare un termine tecnico), essi si adattano invece perfettamente a vari tipi di rivestimenti da interno e all’arredamento.
Una particolare categoria di marmi è quella degli onici, la cui principale caratteristica è quella di essere traslucidi, vengono cioè attraversati dalla luce anche nello spessore standard di 2 cm. Per questa loro particolarità, gli onici sono spesso utilizzati nei progetti più esclusivi, con spettacolari sistemi di retroilluminazione.
Il travertino è una roccia sedimentaria, il che significa che deve la sua formazione a successivi depositi di rocce carbonatiche. Presenta una struttura irregolare con diversi vacuoli che possono essere anche stuccati, a seconda della finitura richiesta. È un materiale classico (gran parte dell’antica Roma è costruita in travertino) che può essere utilizzato sia per gli interni che per gli esterni.
Il granito è una roccia vulcanica di origine intrusiva, composta da materiale magmatico che si è raffreddato e solidificato all’interno della crosta terreste. È formato pertanto in prevalenza da silicati e per questo motivo risulta più duro e compatto dei marmi e dei travertini.
Questa roccia ha una struttura granulare, da cui deriva anche il suo nome, e non è sensibile agli acidi né all’acqua, motivo per cui è stato utilizzato a lungo come materiale principale nei top delle cucine. Oggi invece, i moderni trattamenti idrorepellenti e antimacchia consentono l’utilizzo sicuro in cucina anche di altri materiali, come ad esempio il marmo.
Sempre grazie alla sua durezza e resistenza, il granito è molto utilizzato anche per rivestimenti esterni e nelle aree di grande calpestio, come gli aeroporti, i centri commerciali, gli edifici pubblici.
A metà tra marmi e graniti si collocano le quarziti, rocce metamorfiche composte in gran parte da quarzi. Grazie alla loro composizione, le quarziti sono molto dure e vengono lavorate con gli stessi utensili dei graniti. A differenza di questi ultimi, però, hanno una grana molto sottile che le accomuna più ai marmi.
Le tipologie di quarzite che presentano quarzi molto ben definiti sono anche retroilluminabili, come ad esempio il Cristallo, o il Patagonia.
Per le loro caratteristiche ibride, le quarziti si prestano a numerosi utilizzi sia nelle decorazioni interne che nei rivestimenti esterni.
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